Parola dipinte. Le lettere di Fattori tra arte e vita
La fotografia del monumento a Giovanni Fattori, sopravvissuto ai bombardamenti del 1943, è uno dei simboli più forti della memoria collettiva livornese. La sua collocazione nel 1950 davanti a Villa Fabbricotti, restaurata e restituita alla città come biblioteca e pinacoteca, testimonia il ruolo fondamentale dell’arte e della cultura nella ricostruzione e nella rinascita civile di Livorno.
In questo stesso spirito, la mostra dedicata alle lettere autografe di Fattori, conservate nel Fondo Malesci, ci offre uno sguardo unico sull’artista: non semplici documenti privati, ma “parole dipinte” che rivelano il suo pensiero critico, le emozioni e la profonda sensibilità. La corrispondenza ci restituisce l’immagine viva di Fattori, maestro dei Macchiaioli, testimone del suo tempo e voce di coscienza civile. In un’epoca di comunicazioni rapide e fugaci, queste lettere ricordano il valore della scrittura come memoria duratura e ci invitano a riscoprire, attraverso la voce di Fattori, il legame tra arte, storia e identità collettiva.
Le lettere
Le lettere autografe che qui potete ascoltare, provenienti dal Fondo Malesci acquisito dal Comune di Livorno negli anni Novanta, non sono solo documenti privati, ma pagine di vita che raccontano pensieri, emozioni e riflessioni di un uomo capace di osservare con lucidità il proprio tempo. La corrispondenza epistolare diventa così una chiave preziosa per comprendere l’artista e il contesto storico e culturale in cui operava. Per Fattori, le parole sono come la pittura: “parole dipinte”.
Attraverso queste lettere emergono amicizie, sodalizi, difficoltà quotidiane e ideali: un ritratto vivo e complesso di Fattori, maestro dei Macchiaioli e uomo di straordinaria sensibilità e coscienza civile. In un’epoca di comunicazione veloce e frammentata, queste pagine ci ricordano l’importanza del tempo della scrittura e del pensiero, restituendo la voce autentica di un artista che, unendo cultura, bellezza e memoria storica, indica la via per costruire il futuro.
Il podcast
L’esposizione, dedicata a Giovanni Fattori (Livorno, 1825 – Firenze, 1908), tra i massimi protagonisti della pittura italiana dell’Ottocento e figura di riferimento del movimento macchiaiolo, intende offrire un ritratto intimo e inedito dell’artista, intrecciando la sua vicenda personale con il contesto storico e culturale del tempo.
Formatosi a Firenze, dove frequentò l’Accademia di Belle Arti e il vivace ambiente del Caffè Michelangiolo, Fattori aderì al gruppo dei Macchiaioli, rivoluzionando la pittura con un linguaggio nuovo, basato sulla resa immediata della luce e sulla fedeltà al vero. Dalle scene di battaglia ai paesaggi toscani, dai soldati stanchi ai contadini al lavoro, i suoi dipinti restituiscono con straordinaria intensità la dignità e l’umanità della vita quotidiana.
Il percorso espositivo propone una preziosa selezione di lettere autografe, documenti, pubblicazioni a stampa e riproduzioni di opere che ripercorrono le principali tappe della sua carriera. Articolata in quattro sezioni – Gli anni della formazione, La guerra e il vero, Macchia e verità, Dal vero al ricordo – la mostra conduce il visitatore fino alla suggestiva saletta degli affreschi, trasformata per l’occasione in una camera immersiva multimediale.
Qui, potrete ascoltare un estratto suggestivo tra parole, immagini e suoni, per vivere un’esperienza emozionante a contatto diretto con la voce e l’eredità del Maestro, rafforzando il legame con la sua città natale.